Comprare casa al tempo del Covid 19 conviene

Il mattone, si sa, è il bene rifugio tradizionalmente più amato dagli italiani. Statisticamente parlando, l’80% dei nuclei familiari posseggono almeno un appartamento. La casa di proprietà è sinonimo anche di stabilità, e lo resta persino in questo periodo storico così complesso e aggredito da una situazione economica evidentemente critica per tutta la popolazione.

Dopo l’avvento del Coronavirus, con la dichiarazione dello stato di pandemia mondiale, e il protratto lockdown imposto dal governo per cautelare la salute pubblica, si poteva ritenere che anche il settore immobiliare avesse subito un enorme calo, almeno di interesse, da parte dei consumatori. Nulla di tutto questo, o non del tutto almeno.

È anche necessario riflettere sul fatto che, durante il periodo di blocco di tutte le attività produttive e dell’obbligo di restare tutti a casa, molte transazioni sono state bloccate per ovvi motivi. Questo, però, non ha fatto crollare l’affezione degli italiani nei confronti della proprietà immobiliare.

Le quotazioni immobiliari restano stabili

L’emergenza sanitaria non ha intaccato più di tanto i prezzi degli immobili, e lo conferma una recente indagine Istat, che presenta anzi dati incrementali anche del +5/6% per ciò che riguarda il mercato di riferimento in città come  Milano.

In massima sintesi, significa che nonostante l’arresto delle compravendite durante il periodo di lockdown, alla riapertura delle attività la situazione è tornata ad essere quella consueta, con anzi un certo miglioramento in alcune aree territoriali.

I sondaggi confermano il trend positivo

Secondo i dati che sono emersi da recenti sondaggi, il 46% degli italiani intervistati si è dichiarato propenso ad acquistare un immobile entro i prossimi 5 anni, mentre il 69% dei partecipanti al sondaggio ritiene che questo periodo sia tra i migliori per investire nel mattone.

Non si tratta, come si potrebbe immaginare, di un desiderio dettato dal prolungato periodo di “reclusione” dentro le case, quanto probabilmente delle riflessioni sorte durante il periodo di lockdown all’interno dei nuclei familiari, che, essendo costretti a permanere in casa, e a lavorare in casa attraverso la modalità Smart Working, in molti casi hanno compreso anche i limiti – non solo logistici – degli appartamenti residenziali.

Se a tutto questo si aggiunge l’abbattimento del costo dei mutui casa e i diversi ecobonus attivi, ecco che questo trend è chiarito da fatti sostanziali: le famiglie, oggi, desiderano case che siano non solo belle, ma anche funzionali, compatibili con la situazione climatica e ambientale, e considerando le agevolazioni fiscali in atto, è davvero condivisibile il desiderio di cambiar casa o di acquistarne una nuova.

Lo Smart Working ha modificato lo stile di vita in casa

Un altro punto fondamentale su cui riflettere è quello legato allo Smart Working. Dal momento in cui l’Italia ha dovuto modificare anche l’esperienza quotidiana in ambito lavorativo per la maggior parte dei lavoratori, è stato palese, per molti, come anche la grandezza dell’appartamento in cui si vive non sia a volte compatibile con il nuovo stato di cose.

Gli spazi, oggi, devono consentire a tutti non solo di vivere in maniera adeguata, ma anche di poter consentire una privacy assolutamente necessaria durante l’orario di lavoro da remoto.

Mutui a costi irrisori

L’emergenza sanitaria non ha portato con se solo crisi economica, paura e disagi. Volendo guardare anche agli inevitabili aspetti positivi – presenti in ogni situazione – l’abbattimento dei costi del mutuo è tra peculiarità da porre tra quelle apprezzabili. Secondo le tabelle aggiornate e pubblicate i mutui a tasso fisso, a 20 e a 30 anni, hanno raggiunto il minimo storico dell’1%, comprensivo di tutti i costi.

Non è tutto, perché se a questo abbiniamo anche le diverse agevolazioni e misure di Stato dedicate, proprio in questo periodo, al settore immobiliare e ai proprietari di immobili, ecco che si ottiene il miglior periodo per acquistare una nuova casa. Tra superbonus al 110%, ed altre agevolazioni – come il bonus facciate o quello dedicato alle ristrutturazioni ordinarie – che consentono di ottenere uno sconto immediato attraverso la modalità della cessione del credito, non si può che scegliere proprio ora di investire nel settore immobiliare.

Un altro dato, estrapolato dai sondaggi, conferma questo trend: nell’arco dei prossimi cinque anni, il 54% degli italiani intervistati ha confermato di avere intenzione di ristrutturare il proprio appartamento grazie agli incentivi statali.

Settore immobiliare a sostegno della ripresa economica

A fronte di questa situazione positiva, è necessario riflettere sulla stabilità economica dei consumatori, che può vacillare a causa della situazione generale, non solo nazionale ma internazionale, in campo economico.

D’altra parte però, non ci troviamo in una situazione simile alla crisi economica scoppiata nel 2008, quando gli istituti di credito furono costretti a chiudere l’accesso al credito pur di non rischiare di fallire. Una situazione, quella attuale, fortunatamente diversa. Il settore immobiliare resta saldo sulle fondamenta, e sarà il volano della ripresa dell’economia nazionale.

 

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